UNIONE DEGLI ORDINI FORENSI DEL LAZIO: NO AL “FEDERALISMO GIUDIZIARIO”
Deciso intervento dell’Unione degli Ordini Forensi del Lazio su una delle tante criticità della riforma entrata in vigore a fine febbraio: l’applicazione dell’Art. 179 Ter delle Disposizioni di Attuazione del C.P.C.. All’esito della riunione del 20 scorso, il Presidente Avv. David Bacecci, rilevato che “il novellato art. 179 ter delle disposizioni di attuazione al c.p.c. prevede che il professionista interessato all’iscrizione nell’elenco dei delegati alle vendite per le esecuzioni immobiliari debba avere i seguenti requisiti: 1) aver svolto negli ultimi cinque anni dieci incarichi come delegato; 2) in alternativa, aver partecipato ad un corso organizzato dal CNF, dagli Ordini professionali, dall’Università o da associazioni maggiormente rappresentative specializzate in materia”, ha stigmatizzato la fase di impasse causata dall’assenza di linee guida la cui emanazione la norma pone in carico alla Scuola Superiore della Magistratura. Con la conseguenza che in difetto di queste, oltre che di precise e univoche indicazioni da parte del Ministero, si inizia ad assistere “ad una diversità di orientamenti nei vari Tribunali, con scelte differenti anche prima della costituzione del Comitato deputato a decidere sulle domande di ammissione”. Inaccettabile – rileva l’Unione – che ancora una volta venga lasciato ai Presidenti dei Tribunali l’onere e la discrezionalità di adottare criteri, che spesso divergono da Ufficio Giudiziario a Ufficio Giudiziario, in quella sorta di “federalismo giudiziario”, sperimentato durante l’emergenza sanitaria. È necessario, pertanto, un intervento del Ministero che detti indicazioni certe e uniformi per tutti i Tribunali italiani per la corretta applicazione del novellato art. 179 ter. disp. att. c.p.c., auspicando la proroga degli elenchi attualmente vigenti, onde consentire, medio tempore, lo svolgimento dei corsi abilitanti all’iscrizione nell’elenco dei delegati alle vendite.
L’U.O.F.L. conclude invitando il Ministero a emanare provvedimenti o circolari interpretative contenenti principi certi ed uniformi sulla formazione degli elenchi disciplinati dalla norma in oggetto e la SSM ad adottare le linee guida e i criteri che dovranno essere seguiti dal CNF, dagli Ordini Forensi, dalle Università e dalle Associazioni maggiormente rappresentative per l’organizzazione dei corsi abilitanti all’iscrizione nel relativo elenco.
Infine, il Presidente Bacecci auspica che CNF e OCF sostengano le richieste dell’U.O.F.L.
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