“AVVOCATI AL SERVIZIO DEI MAFIOSI? NOI GARANTI DELLA COSTITUZIONE”: IL COA ROMA PREPARA LA QUERELA
“Definire un’intera categoria come composta di mele marce e adombrare il sospetto che un avvocato, per il solo fatto di garantire il diritto costituzionale alla difesa di un detenuto al 41 bis, ne divenga portavoce, veicolandone gli ordini criminali, è un accostamento intollerabile che lede l’onore e la dignità della famiglia forense tutta”.
Lo si legge in una nota del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, in risposta alla polemica sollevata su “Il Fatto Quotidiano” secondo il quale la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la censura preventiva delle comunicazioni fra legale e detenuto in regime di carcere duro, favorirebbe le comunicazioni all’esterno dei boss, che potrebbero così continuare a gestire le loro organizzazzioni e addirittura ordinare omicidi.
“Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, l’Ordine Forense più numeroso d’Italia, non poteva non intervenire a difesa della professionalità e della funzione sociale dell’avvocatura – commenta il Presidente del COA, Antonino Galletti – e, facendosi portavoce dell’indignazione dell’intera categoria, ha ritenuto doveroso conferire mandato al Prof.Avv. Carlo Bonzano per valutare la proposizione di un querela nei confronti del quotidiano”.
La vicenda è stata portata all’attenzione del COA dai Consiglieri Irma Conti e Massimiliano Cesali: “E’ sorprendente – commentano Cesali e Conti – che giornalisti solitamente così attenti alle suggestioni che arrivano dalla magistratura, cambino improvvisamente atteggiamento quando queste suggestioni provengono dal massimo organo giurisdizionale di questo Paese, la Consulta. Evidentemente i principi costituzionali hanno valore solo quando rispecchiano le convinzioni di una parte e le sentenze si rispettano solo se vanno in una certa direzione”.
“Nello stigmatizzare anche la replica irridente e poco rispettosa del Direttore del giornale nei confronti del Presidente del CNF Maria Masi – conclude Galletti – ricordiamo che con buona pace di certi giuristi laureati all’università del giustizialismo, esistono dei principi fondamentali che vanno rispettati sempre. Uno recita così: la difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Ed è ciò che distinque uno Stato di Diritto da una Repubblica delle manette”.
Dipartimento Comunicazione, Cons. Avv. Andrea Pontecorvo
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