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ACCOLTA ISTANZA DEL COA – DALLA PROCURA…

22 Settembre 2020


PARCELLE, ACCOLTA L’ISTANZA DEL COA: DALLA PROCURA GENERALE VIA LIBERA AL PROCEDIMENTO MONITORIO. ATTENDIAMO ADESSO LA SUPREMA CORTE
Forse si vede una luce in fondo al tunnel. Sull’annosa questione dei compensi per l’attività professionale degli avvocati, la tenacia del COA Roma, unita alla proficua interlocuzione con gli uffici giudiziari e in particolare con il Procuratore Generale dott. Giovanni Salvi, ex Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma, potrebbe essere premiata da una soluzione definitiva che consentirebbe finalmente ai colleghi di esperire – senza ulteriori oscillazioni giurisprudenziali – la via del procedimento monitorio per veder riconosciuto il proprio diritto, anziché quella lunga e onerosa del giudizio ordinario.
La Procura Generale presso la Cassazione infatti ha accolto l’Istanza del COA Roma, chiedendo alle Sezioni Unite di enunciare il principio di diritto in forza del quale sia riconosciuta all’Avvocato la tutela del proprio credito tramite procedimento monitorio per le parcelle accompagnate dal parere di congruità dell’Ordine (Leggi qui la richiesta di enunciazione di Principio di Diritto nell’interesse della Legge ex art. 363 c.p.c.)
Una strada anche tecnicamente coraggiosa, quella che nel novembre scorso ha spinto il Presidente del COA Antonino Galletti a rivolgersi alla Procura Generale, fondata sull’esperibilità del dispositivo ex articolo 363 cpc e solidamente argomentata da un punto di vista della dottrina dai pareri di insigni giuristi (quali i professori Vaccarella e Briguglio) già raccolti dal Consiglio a sostegno delle proprie ragioni. Elementi che hanno convinto il PG a sollecitare l’intervento delle Sezioni Unite, il cui responso ora si attende.
“Una decisione, quella della Procura Generale, che ci fa particolarmente piacere – commenta il Presidente Galletti – perché vede il COA, anziché lasciarsi andare ad inutili e sterili proclami o lagnanze, indicare una strada giuridicamente percorribile ed ottenere in soli sei mesi un primo risultato concreto, un fumus boni juris riconosciuto dal PG che ci auguriamo le Sezioni Unite possano confermare”.

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