STUDIO LEGALE WK

INFORMATORE GIURIDICO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA

Gentile Collega,

siamo lieti di presentare l’Informatore Giuridico dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il nuovo servizio gratuito di informazione giuridica realizzato in collaborazione con Wolters Kluwer Italia.

Desideriamo così proporre le principali novità normative e giurisprudenziali.

L’Ordine degli Avvocati di Roma, settimanalmente, ti invierà nella casella di posta elettronica:

- le principali novità normative
- la rassegna della giurisprudenza più significativa, di legittimità e di merito
- l’Osservatorio dei lavori parlamentari

L’occasione ci è gradita per porgere i nostri migliori auguri per le prossime festività natalizie e di fine anno.

Il Consigliere Segretario Il Consigliere Tesoriere Il Presidente
Pietro Di Tosto Antonino Galletti Mauro Vaglio

 
 Ultimissime
È consentita la realizzazione di parcheggi pertinenziali nel sottosuolo condominiale
 
I condomini possono deliberare la realizzazione di parcheggi pertinenziali nel sottosuolo di edifici condominiali, anche in numero inferiore a quello della totalità dei componenti; la sottrazione dell'uso dell'area comune a seguito della destinazione a parcheggio non comporta un deterioramento del decoro architettonico ed è consentita solo se è assicurata anche ai condomini dissenzienti la possibilità di realizzare, in futuro, nella zona comune rimasta libera, un analogo parcheggio pertinenziale della propria unità immobiliare di proprietà esclusiva. Lo ribadisce la seconda sezione della Cassazione con sentenza del 6 dicembre 2016, n. 24959.
Nuovo Regolamento ANAC sul procedimento sanzionatorio
 
Il D.Lgs. n. 97/2016, nel disporre il riordino della normativa in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, ha apportato, tra le altre, alcune modifiche all’art. 47, D.Lgs. n. 33/2013. In particolare, è stato attribuito all’ANAC il potere di irrogare le sanzioni e di disciplinare con proprio Regolamento il relativo procedimento. Sono stati così superati i dubbi interpretativi che avevano condotto ad una pluralità di interventi dell’Autorità, fino all’adozione del Regolamento del 23 luglio 2015, che prevedeva la competenza dell’ANAC ad irrogare le sanzioni in misura ridotta e del Prefetto per quelle definitive (Anac, Provvedimento 16 novembre 2016 (GU n. 284 del 5/12/2016).
E’ necessaria la doppia conformità urbanistica al fine del rilascio della sanatoria
 
La sanatoria prevista dall'art. 36, D.P.R. n. 380/2001, già disciplinata dall'art. 13, Legge n. 47/1985, è diretta a sanare le opere solo formalmente abusive, in quanto eseguite senza il previo rilascio del titolo, ma conformi nella sostanza alla disciplina urbanistica applicabile per l'area su cui sorgono, vigente sia al momento della loro realizzazione che al momento della presentazione dell'istanza di conformità (c.d. doppia conformità) (Tar Campania, sez. VIII, sentenza 5 dicembre 2016, n. 5611).
Per la “quasi flagranza” è necessario l’inseguimento materiale dell'autore del reato
 
Pronunciandosi su un ricorso contro la ordinanza con cui il Tribunale aveva disposto ai sensi degli artt. 558 e 391 c.p.p. la convalida dell’arresto eseguito d'iniziativa dalla Polizia Giudiziaria, di un cittadino extracomunitario e applicato nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere con l'imputazione provvisoria di maltrattamenti e lesioni personali in danno della moglie e del figlio, la Corte di Cassazione (sentenza 30 novembre 2016, n. 50812) – nell’accogliere la tesi difensiva secondo cui non era configurabile lo stato di quasi flagranza in quanto l'azione che aveva condotto all'arresto non traeva origine dall'immediato inseguimento da parte della polizia giudiziaria, ma da una denuncia della persona offesa - ha richiamato la recentissima decisione delle Sezioni Unite penali secondo cui non può procedersi all'arresto in flagranza sulla base di informazioni della vittima o di terzi fornite nella immediatezza del fatto.
Aggiotaggio: i confini dell’inammissibilità della revisione del patteggiamento
 
Come ricorda la sentenza n. 51274/2016 della Cassazione, in materia di aggiotaggio manipolativo bancario, nel caso in cui la revisione sia richiesta allegando nuove prove, la preliminare dichiarazione di inammissibilità, in assenza di contradditorio, può intervenire solo allorché l’irrilevanza concreta di esse sia riconoscibile restando entro i rigorosi confini della sommaria delibazione, senza necessità di approfonditi esami e di una penetrante anticipazione dell'apprezzamento di merito, riservato al vero e proprio giudizio di revisione, da svolgersi nel contraddittorio delle parti. Nel caso di patteggiamento, ad ogni modo, le nuove prove devono essere tali da dimostrare "da sole" la necessità di un proscioglimento o comunque idonee a fornire una chiave di lettura radicalmente alternativa degli atti del procedimento, che di per sé erano già tali da non reclamare l'adozione di una pronuncia ai sensi dell'art. 129 c.p.p..
PAT: la giurisprudenza sulla notifica del ricorso amministrativo via PEC
 
A poco meno di 30 giorni dall'entrata in vigore del P.A.T. (Processo Amministrativo Telematico) permane uno stato di assoluta confusione tra gli orientamenti giurisprudenziali di merito sulla sorte del ricorso introduttivo notificato a mezzo posta elettronica certificata. E’ pur vero che l'attivazione del P.A.T. (preventivata per la data del 1° gennaio 2017) dovrebbe assicurare il definitivo superamento delle incertezze insorte su questo punto, ma è altrettanto possibile l’attuale pendenza di ulteriori riserve, assunte nella vigenza del sistema attuale e che potrebbero intervenire anche successivamente a quella data. Di seguito, un’analisi in tempo reale della giurisprudenza dei T.A.R. e del Consiglio di Stato sull'ammissibilità della notifica telematica del ricorso introduttivo del giudizio mediante.

 
 News dal Legislatore

D.M. 17 ottobre 2016, n. 228 (G U. 15 dicembre 2016, n. 292)
 
Regolamento recante la definizione dei contenuti minimi e dei formati dei verbali di accertamento, contestazione e notificazione relativi ai procedimenti di cui all'articolo 29-quattuordecies del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. 
 
Etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero-caseari
 
Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n. 361
Schema di decreto interministeriale concernente l'indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero-caseari.
Assegnazioni
Assegnato alla 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) in sede consultiva il 23 novembre 2016; annuncio nella seduta ant. n. 729 del 23 novembre 2016; scadenza termine il 13 dicembre 2016 
Assegnato alla 5ª Commissione permanente (Bilancio) in sede osservazioni il 23 novembre 2016; annuncio nella seduta ant. n. 729 del 23 novembre 2016; scadenza termine il 7 dicembre 2016 
Assegnato alla 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo) in sede osservazioni il 23 novembre 2016; annuncio nella seduta ant. n. 729 del 23 novembre 2016; scadenza termine il 7 dicembre 2016
Esito finale del documento: favorevole il 6 dicembre 2016.
 
D.M. 7 dicembre 2016 (G. U. 14 dicembre 2016, n. 291)
 
Modifica del saggio di interesse legale.
 
D.Lgs. 14 novembre 2016, n. 227 (G. U. 10 dicembre 2016, n. 288)
 
Attuazione della direttiva (UE) 2015/412, che modifica la direttiva 2001/18/CE per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) sul loro territorio.
 
Acc. CE 2 giugno 2016 (G.U.U.E. 10 dicembre 2016, n. L 336
 
Accordo tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione europea sulla protezione delle informazioni personali a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati.
 
 
 Focus prassi
Newsletter 12 dicembre 2016, n. 422 (Emanata dal Garante per la protezione dei dati personali)
 
- Volto e voce per l'accesso ai cedolini on line: sì al test - Diritto all'oblio, no per casi giudiziari gravi - Fecondazione assistita e manifestazione di volontà: ok al nuovo regolamento.
 
Circ. 15 dicembre 2016, n. 224 (Emanata dall'Istituto nazionale previdenza sociale)
 
Misure di condizionalità e regime sanzionatorio per i percettori delle prestazioni di disoccupazione ASpI, miniASpI, NASpI, DIS-COLL, Mobilità e ASDI di cui all'art. 21 del Decreto legislativo n. 150 del 2015 come integrato dal D.Lgs. n. 185 del 2016. Calcolo della durata della NASpI per i lavoratori stagionali dei settori "turismo" e "stabilimenti termali" in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi nell'anno 2016, di cui all'art.43 comma 4bis del D.Lgs. n. 148 del 2015 come innovato dal D.Lgs. n. 185 del 2016. Istruzionicontabili. Variazioni al piano dei conti.
 
 
 News dalla Magistratura

Civile e procedura civile
Cass. civ., Sez. VI-1, Ord., 14 dicembre 2016, n. 25638
 
AVVOCATO - Avvocato degli enti pubblici
Gli avvocati dipendenti di enti pubblici, iscritti nell'albo speciale annesso all'albo professionale, sono abilitati al patrocinio esclusivamente per le cause e gli affari propri dell'ente presso il quale prestano la loro opera, onde la cessazione del rapporto di impiego, determinando la mancanza di legittimazione a compiere ed a ricevere atti processuali relativi alle cause proprie dell'ente, comporta il totale venir meno dello ius postulandi per una causa equiparabile a quelle elencate dall'art. 301 c.p.c., a nulla rilevando l'eventuale formale permanenza dell'iscrizione nell'albo speciale ed il mantenimento della medesima casella di Pec. Ne consegue che la notifica della sentenza diretta all'ente pubblico al precedente avvocato investito della causa in base al cessato rapporto di impiego deve ritenersi inesistente e pertanto inidonea a far decorrere il termine breve per l'impugnazione, non essendo ipotizzabile la protrazione dell'attività lavorativa dell'avvocato funzionario oltre il limite di durata del rapporto di lavoro subordinato ed essendo inapplicabile alla fattispecie la disciplina dettata dall'art. 85 c.p.c.

 
Cass. civ., Sez. VI-3, Ord., 7 dicembre 2016, n. 25078
 
PROCEDIMENTO CIVILE - IMPUGNAZIONI IN MATERIA CIVILE
In tema di impugnazioni, in caso di errata individuazione del mezzo di impugnazione, non è validamente adito il giudice competente sull'impugnazione stessa e non insorge, pertanto, alcun obbligo del giudice così adito, né alcun diritto del maldestro impugnante, di trasmettere la causa al giudice competente sul corretto mezzo di impugnazione con gli effetti conservativi propri della c.d. "translatio iudicii", risultando "sic et simpliciter" inammissibile il mezzo di impugnazione erroneamente proposto.

 
Cass. civ., Sez. I, 1° dicembre 2016, n. 24542
 
DELIBAZIONE (GIUDIZIO DI) - MATRIMONIO E DIVORZIO
Secondo quanto stabilito dall'art. 64 e 67, 3° comma della legge n. 218 del 1995, le sentenza emesse da uno stato estero sono soggette ad un regime giuridico di riconoscimento automatico ove ricorrono specifiche condizioni. In caso di contestazione del riconoscimento si può richiedere l'accertamento dei requisiti del riconoscimento all'A.G. ordinaria. Il procedimento è regolato dall'art. 30 del D.Lgs. n. 150 del 2011. Ai sensi del 3° comma dell'art. 67 è statuito che ove la contestazione abbia luogo nel corso di un processo, il giudice adito pronuncia con efficacia limitata al giudizio. Ne consegue che il qiudice italiano, investito della domanda di separazione personale tra due coniugi, è tenuto a verificare, incidenter tantum, la sussistenza dei requisiti di riconoscimento della sentenza straniera di divorzio opposta dal convenuto.

 

Società, fallimento, tributario
Cass. pen., Sez. III, ud. 14 gennaio 2016 - dep. 14 dicembre 2016, n. 52857
 
CONFISCA - IMPOSTE E TASSE IN GENERE - Reati tributari
In tema di reati tributari, la previsione contenuta nell'art. 12-bis del D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74, secondo la quale la confisca, sia diretta che per equivalente, non opera per la parte che il contribuente si impegna a versare all'erario anche in presenza di sequestro, si riferisce ad assunzioni di impegno formale da parte del contribuente nei termini ammessi dalla speciale legislazione tributaria, tra i quali appunto la rateizzazione e l'accertamento con adesione.

 
Cass. civ., Sez. I, 5 dicembre 2016, n. 24791
 
FALLIMENTO. Ripartizione dell'attivo
Il disposto di cui all'art. 111, comma 2, della legge fallimentare, nell'affermare la prededucibilità dei crediti sorti in occasione o in funzione delle procedure concorsuali, li individua sulla base di un duplice criterio, cronologico e teleologico, in tal modo prefigurando un meccanismo satisfattorio destinato a regolare non solo le obbligazioni della massa sorte all'interno della procedura, ma tutte quelle che interferiscono con l'amministrazione fallimentare e, conseguentemente, sugli interessi del ceto creditorio. Trattasi di un elemento oggettivo che ben può precisarsi in una nozione di funzionalità o di strumentalità di tali crediti rispetto alla procedura concorsuale, con valutazione da operare ex ante, non potendo l'evoluzione fallimentare della vicenda concorsuale, di per sé sola e pena la frustrazione dell'obiettivo della norma, escludere il ricorso all'istituto. (Nella specie la sentenza gravata erra nella identificazione come prededucibili, ai sensi della richiamata normativa, dei soli crediti funzionali, intesi come successivi all'apertura della procedura concorsuale, negando la prededuzione al credito per attività professionale utile alla redazione, da parte di altro professionista, dell'attestazione di cui all'art. 161, L.F., considerata la successiva ammissione del debitore al concordato e la vicenda risolutiva connessa alla mera mancata approvazione dei creditori.)

 
Cass. pen., Sez. V, ud. 6 ottobre 2016 - dep. 29 novembre 2016, n. 50675
 
CONCORDATO PREVENTIVO
In tema di concordato preventivo, l'art. 236 del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, fa salva espressamente l'applicabilità degli artt. 223 e 224 del medesimo decreto; ne consegue che ogni condotta rivolta a commettere i reati previsti dalle nome suddette, in qualunque momento posta in essere, prima dell'ammissione alla procedura concordataria, durante lo svolgimento della procedura o dopo la revoca del provvedimento di ammissione, diviene perseguibile dal giudice penale.

 

Lavoro e previdenza sociale
Cass. civ., Sez. lavoro, 13 dicembre 2016, n. 25554
 
LAVORO (RAPPORTO DI). Licenziamento 
In relazione ai licenziamenti collettivi, è necessaria la "puntuale indicazione", come prescrive l'art. 4, comma 9, della legge n. 223 del 1991, dei criteri di scelta e delle modalità applicative, nel senso che il datore di lavoro non può limitarsi alla mera indicazione di formule generiche, ripetitive dei principi dettati in astratto dalla disciplina contrattuale e legislativa sia pure specificamente riferiti ai singoli lavoratori che hanno impugnato il licenziamento, ma deve, nella comunicazione dallo stesso effettuata, operare una valutazione comparativa delle posizioni dei dipendenti potenzialmente destinatari del provvedimento, quanto meno con riguardo alle situazioni raffrontabili per livello di specializzazione. In definitiva, dalla formulazione dei criteri di scelta, il lavoratore deve essere posto in grado di sapere se sarà o meno mantenuto in sevizio o sarà posto in mobilità, perché con i criteri di scelta debbono essere individuabili le posizioni di coloro che saranno eliminati, e l'indicazione dei criteri di scelta e delle loro modalità applicative deve essere effettuata in modo chiaro e trasparente.

 
Cass. civ., Sez. lavoro, 5 dicembre 2016, n. 24794
 
IMPIEGO PUBBLICO. Trasferimento
Il trasferimento su domanda del lavoratore già dipendente di un ente pubblico economico (nella fattispecie poi trasformato in S.p.A.) ad una diversa amministrazione, presso la quale il medesimo prestava attività in posizione di fuori ruolo o di comando, determina la continuazione del rapporto di lavoro con l'Amministrazione di destinazione, verificandosi un fenomeno di mera modificazione soggettiva nel lato datoriale del rapporto medesimo. Ciò comporta l'inquadramento del dipendente sulla base della posizione già posseduta nella precedente fase del rapporto, inquadramento da individuarsi in quello maggiormente corrispondente, nell'ambito della disciplina legale e contrattuale applicabile nell'ente ad quem, all'inquadramento in essere presso l'ente a quo in epoca antecedente all'adozione del nuovo sistema di classificazione ad opera del CCNL 1994.

 

Penale e procedura penale
Cass. pen., Sez. VI, ud. 26 ottobre 2016 - dep. 2 dicembre 2016, n. 51638
 
MISURE CAUTELARI PERSONALI
In tema di motivazione delle ordinanze cautelari personali, la prescrizione della necessaria autonoma valutazione delle esigenze cautelari e dei gravi indizi di colpevolezza, contenuta nell'art. 292, comma 1, lett. c), c.p.p., come modificato dalla legge n. 47 del 2015, resta osservata tutte le volte in cui, di fronte ad una richiesta cautelare del pubblico ministero riferita ad un reato di associazione e ai relativi reati fine, il G.I.P. abbia rigettato, per mancanza della necessaria gravità indiziaria, la richiesta per il reato associativo condividendo per contro pienamente, sia sul piano indiziario che su quello cautelare, la richiesta stessa quanto ai reati fine della associazione. (Nella specie il reato associativo contestato è l'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.)

 
Cass. pen., Sez. III, ud. 15 giugno 2016 - dep. 30 novembre 2016, n. 50750
 
APPELLO PENALE. Cognizione del giudice d'appello, capi della sentenza e punti della decisione
In tema di appello, il principio "tantum devolutum quantum appellatum", pur non precludendo in modo assoluto al giudice dell'impugnazione di esaminare anche i punti non espressamente indicati nei motivi, impone, tuttavia, perché l'esame possa eccezionalmente estendersi anche a detti punti, che questi siano connessi con vincolo di carattere essenziale a quelli specificamente impugnati. Tale connessione non ricorre tra la determinazione della misura della pena e la decisione sull'esistenza di una qualsiasi circostanza aggravante o attenuante.

 

Amministrativo
T.A.R. Campania, Napoli, Sez. IV, 7 dicembre 2016, n. 5651
 
APPALTI PUBBLICI
L'avvalimento non si risolve nel prestito di una mera condizione soggettiva, del tutto disancorata dalla concreta messa a disposizione di risorse materiali, economiche o gestionali, dovendo l'impresa ausiliaria assumere l'obbligazione di mettere a disposizione dell'impresa ausiliata, in relazione all'esecuzione dell'appalto, le proprie risorse e il proprio apparato organizzativo in tutte le parti che giustificano l'attribuzione del requisito di qualità e, quindi, a seconda dei casi, mezzi, personale, prassi e tutti gli altri elementi aziendali qualificanti, in relazione all'oggetto dell'appalto. Inoltre, ai sensi dell'art. 88 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, il contratto (di cui all'art. 49, comma 2, lettera f), del D.Lgs. 163/06) per la qualificazione in gara deve riportare in modo compiuto, esplicito ed esauriente le risorse e i mezzi prestati, in modo determinato e specifico; atteso il predetto parallelismo, lo stesso principio non può che valere anche per la dimostrazione del possesso, mediante avvalimento, dei requisiti di capacità tecnica e professionale negli appalti di servizi (pregressa esperienza specifica nel settore dell'appalto per cui è causa).

 
T.A.R. Toscana, Firenze, Sez. III, 7 dicembre 2016, n. 1750
 
DEMANIO E PATRIMONIO DELLO STATO E DEGLI ENTI PUBBLICI
I cimiteri sono beni demaniali, ai sensi dell’art. 824, comma 2, c.c. in relazione ai quali l’uso particolare a favore di un singolo beneficiario è attribuito attraverso l’esercizio del potere concessorio. Per quanto riguarda il provvedimento concessorio, è attribuito all’Amministrazione un potere di revoca dall’art. 92 del DPR n. 285 del 1990, che prevede la revoca della concessione cimiteriale quando siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma e si verifichi una situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno comunale, non altrimenti risolvibile. Quanto alla disciplina dei rapporti patrimoniali tra concedente e concessionario, il privato è sottoposto alle modifiche rientranti nel potere tariffario pubblicistico di cui all’art. 42 del D.Lgs. n. 267 del 2000, che prevede la competenza consiliare alla disciplina delle tariffe per la fruizione dei beni pubblici. Il potere tariffario riguarda la determinazione del quantum del canoni, in quanto dovuti, consentendo alle Amministrazione comunali di aggiornare nel tempo il loro ammontare. 

 
T.A.R. Campania, Napoli, Sez. VIII, 5 dicembre 2016, n. 5611
 
EDILIZIA E URBANISTICA. Opere abusive
La sanatoria prevista dall'art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001, già disciplinata dall'art. 13, l. n. 47 del 1985, è diretta a sanare le opere solo formalmente abusive, in quanto eseguite senza il previo rilascio del titolo, ma conformi nella sostanza alla disciplina urbanistica applicabile per l'area su cui sorgono, vigente sia al momento della loro realizzazione che al momento della presentazione dell'istanza di conformità (c.d. doppia conformità). Il provvedimento di accertamento dell'istanza di conformità assume una connotazione eminentemente oggettiva e vincolata, priva di apprezzamenti discrezionali, dovendo l'autorità procedente valutare l'assentibilità dell'opera eseguita sulla base della normativa urbanistica ed edilizia, vigente in relazione ad entrambi i momenti considerati dalla norma (in parte dichiara irricevibile e in parte rigetta il ricorso).

 
 
 Per approfondire
Danno non patrimoniale - Danno da amianto, mesotelioma e monetizzazione del risarcimento: alcune precisazioni
 
La sentenza del Tribunale di Taranto del 27 ottobre 2016, n. 3488 contiene quattro statuizioni che sollecitano qualche riflessione. Il Tribunale di Taranto infatti: (a) ha ritenuto che la prova dell’esposizione d’un lavoratore alle fibre di amianto fosse di per sé sufficiente a ritenere sussistente un nesso di causa tra l’esposizione e la malattia; (b) ha liquidato il danno biologico permanente a persona deceduta a causa del fatto illecito, dopo essere sopravvissuta per sei mesi; (c) ha accordato alla vittima sia la personalizzazione del risarcimento del danno biologico, sia il danno definito dal Tribunale “tanatologico”; (d) ha ritenuto di detrarre dal credito risarcitorio il valore capitale degli emolumenti erogati alla vittima dall’INAIL, anche in assenza di prova del loro ammontare. Proverò a passare in rassegna queste quattro affermazioni, nell’intento di dimostrare come ciascuna di esse, pur ineccepibile nel caso concreto, se elevata a rango di principio generale potrebbe dar luogo a seri problemi.

 
Diritto a non subire trattamenti disumani - Viola la C.e.d.u. rifiutare al detenuto il permesso per partecipare al funerale della madre
 
Pronunciandosi su un caso “rumeno” riguardante le condizioni in cui era stato trattato un detenuto nel carcere di Oradea nonché il rigetto da parte dell'amministrazione carceraria di un permesso per poter assistere al funerale della madre, la Corte di Strasburgo, sebbene a maggioranza, ha ritenuto violato sia l'articolo 3 (divieto di trattamenti inumani o degradanti) che l'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione e.d.u. La Corte ha rilevato - come aveva già affermato in precedenti casi riguardanti il medesimo carcere - che le condizioni di detenzione del ricorrente avevano violato l'articolo 3 della Convenzione. La Corte ha ribadito che il diritto ad ottenere permessi per poter lasciare temporaneamente il carcere non è garantito in quanto tale dalla Convenzione e che spetta alle autorità nazionali esaminare nel merito ciascuna richiesta. Nelle circostanze del caso di specie, la Corte ha ritenuto che le motivazioni fornite dalle autorità nazionali in merito al rifiuto di concedere al detenuto il permesso per partecipare al funerale della madre non erano sufficienti a dimostrare che l'interferenza nel diritto del detenuto era "necessaria in una società democratica". Ne discendeva, pertanto, che il suo diritto al rispetto della vita privata e familiare era stato violato. (Corte europea diritti dell’uomo, sezione IV, sentenza 6 dicembre 2016, n. 20323/14)

 
Usura - Interessi moratori, clausola di estinzione anticipata e usura: le strade della tutela antiusura si biforcano
 
Pubblichiamo il quarto, e ultimo, intervento in tema di usura. Recentemente si è sollevata la questione se debbano essere inclusi nel computo del TEG gli interessi moratori, oneri eventuali, penali e costi di estinzione anticipata del credito, ovvero tutte le spese che attengono alla dimensione alla patologia del rapporto contrattuale. La risposta fornita dalla giurisprudenza civile sembra essere logica e ben motivata: poiché il reato di usura punisce la mera promessa, si deve necessariamente ritenere che il contratto sia usurario qualora contempli, già al momento della pattuizione, la previsione di interessi moratori, costi e clausole penali per anticipato inadempimento che, sommati al tasso previsto per gli interessi compensativi, oltrepassino il tasso soglia, e ciò a prescindere dal fatto che si siano verificate le condizioni cui il pagamento di tali interessi, costi o oneri eventuali è subordinato (l’inadempimento o il recesso unilaterale), e quindi a prescindere che tali costi o interessi stati corrisposti. Focalizzando l’attenzione sulla promessa usuraria, sarebbe dunque necessario verificare, con un giudizio ex ante, che il mutuatario si sia impegnato a pagare alla banca un complessivo costo usurario, sebbene parte di tale costo non sia immediatamente esigibile, ma subordinato all’inadempimento del debitore o all’esercizio di un diritto potestativo. Ai fini della verifica del rispetto della normativa antiusura, occorrerebbe quindi - oltre che rilevare l’usurarietà dell’interesse corrispettivo- prevedere tutte le diverse possibili o probabili ipotesi di evoluzione fisiologica e/o patologica del contratto e comprendere tali oneri nel computo del costo complessivo del credito, così analizzando non solo il costo attuale, ma anche quello potenziale, possibile o probabile del finanziamento. In senso del tutto opposto a questo orientamento proprio della giurisprudenza civile si muove invece la giurisprudenza penale, chiamata a pronunciarsi proprio in tema di penali per l’estinzione anticipata del mutuo.

 

Osservatorio parlamentare

Livelli essenziali di assistenza
 
Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n. 358
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502.
Assegnazioni
Assegnato alla 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) in sede consultiva il 15 novembre 2016; annuncio nella seduta ant. n. 722 del 15 novembre 2016.
Assegnato alla 5ª Commissione permanente (Bilancio) in sede osservazioni il 15 novembre 2016; annuncio nella seduta ant. n. 722 del 15 novembre 2016.
Assegnato alla 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) in sede osservazioni il 15 novembre 2016; annuncio nella seduta ant. n. 722 del 15 novembre 2016.
Esito finale del documento: favorevole condizionato il 14 dicembre 2016.
 

Legge di bilancio 2017
 
Atto Senato n. 2611
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019
Iter:  7 dicembre 2016:  approvato definitivamente, non ancora pubblicato
 

Attuazione normativa europea
 
In datya 14 dicembre 2016 il Consiglio dei ministri ha approvato in esame preliminare 5 decreti legislativi di attuazione di normativa europea:
-  attuazione della decisione quadro2003/568/GAI sulla lotta alla corruzione settore privato;
- attuazione della direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multi-territoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno;
- attuazione della direttiva 2014/92/UEsulla comparabilità delle spese e accesso al conto di pagamento;
- attuazione della direttiva UE 2015/2376 sullo scambio automatico obbligatorio di informazioni fiscali
- attuazione delle direttive UE 2015/652 e 2015/1513, sulla qualità della benzina e del combustibile diesel e la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
 

Ratifica accordo Italia-Francia realizzazione linea ferroviaria Torino-Lione
 
Atto Camera: 4151
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, con Allegati, fatto a Roma il 30 gennaio 2012.
Iter 19 dicembre  2016:esame in assemblea.
 

Soppressione dell'obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi
 
Atto Senato n. 2253
Modifiche all'articolo 143 del codice civile, in materia di soppressione dell'obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi