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2024-03-01

LA STORIA DELL'AVVOCATURA ROMANA

LA STORIA DELL'AVVOCATURA ROMANA

1874-2024: Celebrando 150 Anni dalla Legge che ha Modellato l'Avvocatura ItalianaIntroduzione di Paolo Nesta e Andrea PontecorvoQuest'anno segna un anniversario significativo per la storia dell'avvocatura italiana: il 150º dalla promulgazione della fondamentale Legge del 1874. In questo contesto di celebrazione e riflessione, con rinnovato entusiasmo anche nei confronti delle nostre radici diamo il via a una serie di articoli dedicati alla storia dell'avvocatura, nazionale e capitolina, basati sui preziosi documenti storici custoditi dall'Ordine.Questa prima puntata ci guiderà attraverso un viaggio affascinante nel passato, esplorando le profonde implicazioni della Legge del 1874 e il suo duraturo impatto sulla pratica legale nel nostro Paese. Attraverso una narrazione oggettiva, fondata anche sui verbali consiliari di allora, approfondiremo il contesto storico in cui è stata promulgata la prima legge professionale e analizzeremo il suo ruolo nel plasmare l'avvocatura italiana e romana come la conosciamo oggi.Ci auguriamo che questa serie di articoli rappresenti un'opportunità senza precedenti per esplorare la storia ricca e complessa della nostra professione, consentendovi di apprezzare il suo evolversi anche nel contesto attuale.Grati per l'opportunità di condividere con voi questa esperienza di scoperta, arricchita dalla testimonianza di autentici documenti storici, vi auguriamo buona lettura!Paolo NestaAndrea PontecorvoLa Legge del 1874: Un Pilastro dell'Avvocatura ItalianaL'avvento della Legge del 1874 segnò un momento epocale per l'avvocatura italiana, ponendo le basi per una regolamentazione unitaria e stabile della professione legale nel neonato Stato italiano. Questa legge, emanata dall'allora governo unitario, rappresentò un'importante pietra miliare nel cammino verso la standardizzazione e l'ordinamento della pratica legale nel Paese.L'approvazione della prima legge forense mirava a consolidare e razionalizzare le varie istanze professionali presenti nei diversi Stati preunitari, creando un sistema uniforme di norme e regolamenti per gli avvocati in tutto il territorio nazionale.Uno degli obiettivi principali, infatti, era quello di "nazionalizzare" gli Ordini professionali, superando le disparità e i particularismi locali che avevano contraddistinto la professione forense fino ad allora. Nell'aperto intento di dotare gli Ordini di maggiore autonomia, al contempo inserendoli definitiviamente nel contesto dell'ordinamento statale.La legge del 1874 stabilì regole chiare per l'ammissione alla professione legale e previde sanzioni per i comportamenti non conformi ai principi deontologici, riaffermando l'importanza del rispetto della deontologia professionale. Inoltre, confermò la distinzione tra procuratore e avvocato, ma consentì anche il cumulo dei due incarichi nella stessa persona e per la stessa causa, rispettando le tradizioni locali preunitarie.Oltre a delineare le regole per l'esercizio della professione legale, essa riconobbe il ruolo fondamentale degli avvocati nella vita politica e sociale del Paese. E' il caso di ricordare che un importante numero di avvocati parteciparono attivamente alle lotte risorgimentali e ottennero riconoscimento e prestigio come professionisti impegnati e influenti.In conclusione, per questa prima uscita, la Legge del 1874 rappresentò un importante passo avanti nella regolamentazione dell'avvocatura italiana, consolidando il ruolo degli avvocati come pilastri della giustizia e della democrazia nel nuovo Stato unitario.Qui di seguito alcune fotografie tratte dai documenti conservati presso l'Ordine, oltre alle foto del primo Presidente del Consiglio capitolino e al link ove reperire il testo della legge, che conserviamo gelosamente con la copia originale della Gazzetta Ufficiale ove la stessa fu pubblicata (sempre in foto).

IL COA ROMA GARANTE DEI MINIMI TARIFFARI: UN ENNESIMO SUCCESSO NELLA TUTELA DELL'EQUO COMPENSO

IL COA ROMA GARANTE DEI MINIMI TARIFFARI: UN ENNESIMO SUCCESSO NELLA TUTELA DELL'EQUO COMPENSO

IL COA ROMA GARANTE DEI MINIMI TARIFFARI: UN ENNESIMO SUCCESSO NELLA TUTELA DELL'EQUO COMPENSOIl costante impegno del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma nella difesa e promozione dell'Equo Compenso ha ottenuto un altro importante risultato. Recentemente, il Consiglio ha contribuito alla modifica di un Avviso pubblico del Comune di Follonica per la formazione di elenchi di professionisti legali per incarichi di patrocinio, domiciliazione e sostituzione in udienza, che originariamente prevedeva compensi al di sotto dei minimi tariffari. Il Presidente Avv. Paolo Nesta ha sottolineato che questo ennesimo successo è il frutto di un impegno costante e determinato nell'assicurare il rispetto della disciplina nazionale in materia di Equo Compenso, che non solo ha portato benefici tangibili per gli avvocati, ma ha anche favorito una collaborazione costruttiva con le Amministrazioni coinvolte. In molti casi, le stesse Amministrazioni si sono dimostrate disponibili a rivedere i loro atti in sede di autotutela, dimostrando così una sensibilità crescente verso l'importanza di garantire compensi adeguati e dignitosi agli avvocati per i servizi resi. "Il costante successo delle nostre battaglie testimonia l'importanza del ruolo svolto dall'Ordine nel garantire il rispetto di una legge che assicura condizioni di lavoro dignitose per tutti gli Avvocati", il commentato del Presidente Nesta, che ulteriormente sottolinea trattarsi "non solo di una questione di giustizia economica per la categoria, ma anche un fondamento per il corretto funzionamento del sistema giudiziario nel suo complesso. E si badi bene: in un contesto in cui la tutela dei diritti professionali e delle condizioni di lavoro degli avvocati è sempre più cruciale, il lavoro svolto dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma è un esempio di come la collaborazione tra le istituzioni e la società civile possa portare a risultati concreti e significativi nella promozione dei principi fondamentali di giustizia e equità".Ufficio Comunicazione COA ROMA, Andrea Pontecorvo

AVVOCATURA IN DIFFICOLTÀ: UN APPELLO PER IL SOSTEGNO ALLE FASCE PIÙ FRAGILI

AVVOCATURA IN DIFFICOLTÀ: UN APPELLO PER IL SOSTEGNO ALLE FASCE PIÙ FRAGILI

AVVOCATURA IN DIFFICOLTÀ: UN APPELLO PER IL SOSTEGNO ALLE FASCE PIÙ FRAGILIIl Presidente Nesta, insieme al Consigliere Segretario Graziani e al Consigliere Tesoriere Voltaggio, ha sollevato una questione di estrema importanza di fronte alle attuali difficoltà economiche che affliggono l'Avvocatura. È necessario un maggiore impegno da parte delle istituzioni forensi per venire incontro alle esigenze delle fasce redditualmente più fragili - compresi i colleghi che esercitano da anni la professione forense - molti dei quali giovani, donne e uomini.In questo contesto, è urgente intraprendere iniziative volte a contenere gli oneri per l'esercizio dell'attività professionale di tali colleghi e garantire il giusto riconoscimento delle loro competenze. Tra le proposte avanzate, si evidenziano:la richiesta di una sospensione, totale o parziale, della riscossione del contributo integrativo minimo presso la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Forense. Tale misura mirerebbe a evitare che i colleghi che sviluppano un volume di affari inferiore alla soglia stabilita debbano sopportare oneri finanziari eccessivi.Il monitoraggio e l'intervento affinché la magistratura rispetti i parametri ministeriali nella liquidazione delle spese.L'impegno con il Ministero della Giustizia e le Banche per eliminare l'aggio sulle spese sostenute dagli avvocati a seguito dell'obbligo di pagamento tramite PagoPA.La costante attenzione per il rispetto della Legge sull'Equo Compenso, con il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma in prima linea nella tutela dei diritti dei colleghi attraverso richieste di annullamento dei bandi che prevedono compensi al di sotto dei minimi tariffari e ricorsi innanzi ai Tribunali Amministrativi quando necessario.Queste proposte, volte a sostenere le fasce più fragili dell'Avvocatura e garantire equità nel compenso per il lavoro svolto, sono state accolte all'unanimità dal Consiglio. Si manda quindi agli uffici la delibera per trasmetterla alla Cassa Forense e diffondere attraverso i canali di comunicazione appropriati. È un passo importante verso una maggiore solidarietà e giustizia nel mondo legale, un impegno che tutti dovrebbero abbracciare.Ufficio Comunicazione COA ROMA, Andrea Pontecorvo